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Dott. Michele Albanese, Presidente della Banca Monte Pruno

WhatsApp Image 2025 09 16 at 11.22.07Nel nostro terzo appuntamento con "Il Salotto delle Sinergie", abbiamo avuto l'onore di dialogare con il Dott. Michele Albanese, Presidente della Banca Monte Pruno.

L'intervista ci ha permesso di approfondire la visione di una partnership che dura da quasi dieci anni, fondata su valori condivisi e su un impegno costante per la comunità.

Le parole del Dott. Albanese ci ricordano che il vero successo è quello condiviso, e che una banca può essere un motore di cambiamento e un presidio di umanità. Un messaggio potente e ispiratore che risuona pienamente con il motto di Sinergie Lucane: "Insieme possiamo".

Leggete l'intervista completa per scoprire i prossimi passi di questa storica collaborazione e l'impegno di Banca Monte Pruno per un futuro più autentico e solidale.

Dott. Albanese, la sua lunga esperienza in Banca Monte Pruno, culminata ora nel ruolo di president

Dott. Albanese, la sua lunga esperienza in Banca Monte Pruno, culminata ora nel ruolo di Presidente, è ben nota; così come la vostra politica di supporto alle comunità locali. La collaborazione con Sinergie Lucane, iniziata nel 2015, è solo un pilastro del vostro operato anche nella città di Potenza. Come intende, nel suo nuovo ruolo, non solo mantenere, ma anche rafforzare questa storica partnership? Ci sono nuove direzioni strategiche o iniziative che la ispirano, magari legate alla missione di Sinergie Lucane sulla cultura, la solidarietà o l’inclusione sociale, per elevare ulteriormente questa sinergia?

La collaborazione con Sinergie Lucane non è solo un progetto; è parte integrante del nostro cammino umano e professionale. In quasi dieci anni abbiamo costruito molto più di una semplice alleanza: abbiamo coltivato una visione condivisa fatta di valori, radicamento territoriale e attenzione alle persone. Nel mio nuovo ruolo di Presidente, sento ancora più forte la responsabilità di custodire e potenziare questa sinergia. Lo faremo ampliando il nostro raggio d’azione, dando spazio a progetti che uniscano cultura, inclusione sociale e solidarietà, con particolare attenzione ai giovani e alle periferie esistenziali. È il momento di osare ancora di più, con rispetto per ciò che siamo e con fiducia in ciò che possiamo diventare, insieme.

Il motto di Sinergie Lucane, “Insieme possiamo”, rispecchia pienamente la filosofia di squadra. Lei stesso ha spesso ribadito l’importanza del gruppo e delle relazioni umane per “costruire un futuro solido e autentico”. Come si traduce questa profonda sintonia nel vostro modo concreto di affrontare i progetti sociali? E, guardando ai quasi dieci anni di successi, qual è l’elemento chiave che ha permesso a questa partnership di crescere così a lungo?

“Insieme possiamo” non è uno slogan: è un modo di vivere e costruire. Il nostro agire, come Banca di comunità, si fonda sulla certezza che nessun risultato duraturo nasce dall’individualismo. Fare squadra significa condividere responsabilità, successi, difficoltà e visioni. Con Sinergie Lucane, ed in particolare con la Presidente Paola Faggiano, ci unisce una comunanza profonda di valori: ascolto, rispetto, concretezza. La longevità di questa partnership è figlia della fiducia reciproca e dell’aver sempre messo al centro le persone, non i protagonismi. Quando il “noi” supera l’“io”, tutto diventa possibile.

La Banca Monte Pruno ha sempre dimostrato grande sensibilità verso i temi come la disabilità e l’inclusione, con l’altalena per diversamente abili al Parco Baden Powell come esempio tangibile. Oltre a queste iniziative concrete, come intendete, come Banca, promuovere una cultura dell’inclusione sempre più ampia e attenta alle esigenze, in particolare delle fasce più deboli e dei giovani, all’interno della comunità?

L’inclusione, per noi, è un dovere morale prima ancora che un obiettivo sociale. Non basta “fare beneficenza”: serve costruire ponti, abbattere barriere culturali e offrire opportunità vere. L’altalena per disabili è solo un piccolo simbolo di un impegno molto più ampio. Investiamo in formazione, in ascolto attivo delle comunità, in progetti che parlano di dignità, lavoro, integrazione. E soprattutto cerchiamo di essere presenti, sul campo, con il cuore e con la concretezza che da sempre ci distingue. Ai giovani vogliamo offrire strumenti, non solo aiuti: crediamo nella loro energia e nella loro capacità di cambiare il mondo, se accompagnati da chi ci crede davvero.

Avete supportato eventi culturali come lo spettacolo “Mi Ricordo…” e la “Festa della Musica”. Come si inseriscono queste iniziative culturali nella più ampia strategia di responsabilità sociale della Banca Monte Pruno? E qual è, secondo la sua visione, il valore aggiunto che la cultura offre al territorio, soprattutto qui in Bailicata?

La cultura è l’anima di un territorio. È ciò che resta quando tutto il resto cambia. Per noi sostenere eventi come “Mi Ricordo…” o la “Festa della Musica” non è una scelta estetica, ma etica. Attraverso l’arte, la memoria, la musica, il teatro, si risvegliano coscienze, si alimenta identità, si costruisce coesione sociale. In una terra bella e complessa come la Basilicata, la cultura diventa lo strumento più potente per far crescere consapevolezza e orgoglio. E noi, come Banca, vogliamo essere un attore attivo di questo processo rigenerativo.

Nel suo intervento per il nono anniversario di Sinergie Lucane, ha enfatizzato valori come la “solidarietà, l’inclusione sociale e la promozione culturale”. In un panorama socio-economico in continua evoluzione, come si adatta la Banca Monte Pruno per continuare a essere un punto di riferimento per la comunità, mantenendo vivi attuali questi valori fondamentali?

Restare fedeli ai valori non significa restare fermi. Al contrario: significa avere una bussola salda per affrontare i cambiamenti senza perdere l’orientamento. La solidarietà, l’inclusione e la promozione culturale sono i nostri pilastri, e li decliniamo ogni giorno in forme nuove. In un mondo che cambia, noi scegliamo di evolverci con coerenza, di innovare senza snaturarci, di crescere restando vicini alle persone. La Banca Monte Pruno vuole essere sempre di più un presidio di umanità, un luogo dove la finanza incontra la vita reale.

La collaborazione con Sinergie Lucane si avvicina a dieci anni. Ripensando a questo lungo percorso, qual è stato il momento o il progetto che le ha dato maggiore soddisfazione personale, e perché?

Ogni iniziativa ha lasciato un segno, ma se dovessi scegliere un momento che porto nel cuore, direi “Mi Ricordo…”, perché è riuscito a unire memoria, emozione e senso di appartenenza. Vedere le persone commuoversi, riconoscersi in quelle storie, sentirsi parte di qualcosa di più grande, mi ha confermato quanto la cultura possa diventare strumento di riscatto sociale. È in quei momenti che capisci che il lavoro di una Banca di comunità ha un senso profondo e irrinunciabile.

La partnership tra Banca Monte Pruno e Sinergie Lucane è un modello esemplare di collaborazione tra un istituto di credito e un’associazione del Terzo Settore. In un contesto dove il non-profit è cruciale ma spesso fatica a trovare supporto, quali aspetti distintivi di questa sinergia ritiene possano essere replicati per ispirare altre associazioni e banche in Basilicata e oltre, creando legami altrettanto solidi e dudaturi?

Questa partnership funziona perché è vera. È fatta di ascolto, rispetto, continuità e – soprattutto – di una visione comune. Non si costruisce una relazione del genere in laboratorio, né con strategie calcolate. Si costruisce con il tempo, con la presenza, con la fiducia. Penso che molte altre banche e associazioni possano trarre ispirazione da questo modello, a patto di mettersi in gioco con autenticità e di ricordare che il vero successo è quello condiviso. L’economia del futuro sarà sempre più sociale, e il nostro percorso può e deve essere un riferimento.

In un’epoca in cui le banche sono spesso percepite solo come entità finanziarie, la Banca Monte Pruno si distingue nettamente per il suo impegno sociale. Qual è il messaggio chiave che desiderate trasmettere alle nuove generazioni riguardo al vero ruolo delle banche nel tessuto sociale e alla loro responsabilità verso il territorio che servono?

 Alle nuove generazioni vogliamo dire questo: una banca può – e deve – essere molto più di un luogo in cui si custodisce il denaro. Deve essere una casa aperta al territorio, una spalla per chi fatica, un motore per chi sogna. Noi lo facciamo da sempre, e continueremo a farlo. Perché il denaro ha senso solo se genera valore condiviso. Il vero successo, anche in ambito bancario, è quello che lascia un’impronta positiva nella vita delle persone. Questo è il nostro impegno, oggi più che mai.